Cala il sipario sulla stagione del "Teatro Incanto" al Teatro Comunale con una celebrazione affettuosa e ironica della nostra regione: "Viva la Calabria". Ma gli appuntamenti continuano
CATANZARO – 28 MAGGIO 2024. La stagione del "Teatro Incanto" al Teatro Comunale di Catanzaro si è chiusa domenica 26 maggio alle 18.30 con la commedia "Viva la Calabria", una celebrazione affettuosa e ironica della nostra regione
Questo spettacolo, scritto, diretto e interpretato da Francesco Passafaro, ha offerto un viaggio unico e ironico attraverso la storia della Calabria, lasciando il pubblico non solo divertito ma anche con tanti spunti di riflessione
"Viva la Calabria" è una commedia solo nel nome. Francesco Passafaro, attore, regista e autore dell'opera, ha utilizzato il palcoscenico per esplorare il senso di appartenenza e identità dei calabresi. "Siamo consapevoli di quanto poco conosciamo la storia della nostra regione e di quanto sia difficile per noi raccontarla agli altri", ha detto Passafaro, affrontando una delle tematiche principali dello spettacolo: la difficoltà di essere fieri delle proprie radici.
La commedia si distingue per la sua capacità di affrontare temi complessi con leggerezza e umorismo. Passafaro ha scelto un approccio autoironico per esplorare le emozioni e le percezioni dei calabresi verso il proprio accento e la propria storia. "Molti di noi calabresi si vergognano del nostro forte accento meridionale, considerandolo sgradevole e pesante. Eppure, siamo abituati ad apprezzare gli accenti regionali degli altri, mentre il nostro – sia esso catanzarese, cosentino o reggino – ci sembra impossibile da ascoltare con piacere", ha sottolineato Passafaro, evidenziando una realtà condivisa da molti.
In scena, il vero protagonista della storia è Aschenéz, il primo calabrese storicamente accertato, pronipote di Noè e inventore della barca a remi. Attraverso il personaggio di Aschenéz, la commedia ripercorre le origini della Calabria, tra personaggi storici e leggendari come Pitagora, Telesio, Donna Brettia, la Fata Morgana e Atlante. La narrazione si muove con agilità tra storia e mito, creando un racconto avvincente e affettuoso della nostra regione che rischia di perdere i cervelli migliori per l'insano piano di Aschenéz di importare spazzatura, avendo in cambio questa disastrosa emigrazione. Cervelli migliori che decidono di tornare in patria dopo il terremoto per aiutare la propria terra.
Passafaro, che ha curato anche la regia dello spettacolo, ha saputo lavorare sulle diverse cadenze regionali affidando agli attori il compito della caratterizzazione, rendendo la commedia ancora più ricca e variegata. La scelta delle lingue miste ha aggiunto un tocco di autenticità ai personaggi e ha reso la rappresentazione ancora più interessante.
In scena un cast talentuoso che ha dato vita ai vari personaggi con passione e autenticità. Con Francesco Passafaro: Michele Grillone, Francesca Guerra, Elisa Condello, Roberto Malta, Beatrice Loprete, Teresa Valentino, Marcello Ruggero, Marinella Bruno, Domenico Vavalà e Mario Scozzafava.
Passafaro ha voluto indirizzare un ringraziamento speciale, oltre che allo staff e ai collaboratori del Teatro Comunale, agli sponsor che "rendono possibile il nostro lavoro quotidiano: Guglielmo Caffè, Tassoni-Scaccia, G-Auto, Kiron, Senese Profumerie, Gennaro Expert, Restart Fitness Club, Lostumbo Kids, il Ghiottone, la Tamoil del quartiere Siano, Dama Impianti e Liquorificio Gentile. Grazie di cuore a tutti voi per il vostro supporto. Insieme possiamo fare grandi cose e continuare a crescere come comunità", ha detto annunciando gli appuntamenti del prossimo anno e le formule speciali di abbonamento anche in combinata con "Ama Calabria" che sarà in scena al Teatro Comunale anche per la prossima stagione.
Insomma, un finale di stagione memorabile per il Teatro Incanto al Teatro Comunale, che continua a confermarsi come un pilastro della cultura catanzarese contribuendo a rivitalizzare il centro del centro storico. Ma la stagione continua con gli spettacoli di giugno e luglio, e il cinema d'agosto. Perché al Teatro Comunale è teatro tutto l'anno.