Il gruppo della Guardia di finanza di Lamezia Terme, guidato dal
colonnello Fabio Bianco, ha eseguito il sequestro preventivo dei beni
accumulati nel tempo da un esponente di spicco di una banda di spacciatori di
sostanze stupefacenti, che operava nel territorio lametino e che è stato
coinvolto nell’operazione “Tenaglia”, ossia Pasquale Gullo. La misura
cautelare è stata avanzata dal pm Santo Melidona e disposta dal Gip Barbara
Borelli sulla base delle indagini eseguite dal nucleo mobile della Guardia di
Finanza diretto dal brigadiere Vito Margiotta. Le indagini patrimoniali
sono scaturite nel contesto di un procedimento penale quale appunto
l’operazione denominata “Tenaglia”, in cui la banda di spacciatori è stata
colpita da diversi arresti ed altre misure restrittive. Dopo l’esecuzione
delle misure personali, le fiamme gialle di Lamezia, coordinate dalla
magistratura, hanno potuto concentrare l’attenzione verso i patrimoni
accumulati in modo illecito nel tempo dagli spacciatori.
In particolare, approfondendo la situazione
economico-patrimoniale di uno degli indagati di maggior spessore criminale, i
finanzieri hanno scoperto che questi, pur non avendo mai svolto attività
lavorative lecite, disponeva di una villetta e di alcuni appezzamenti di terreno
ubicati nella zona sud di Lamezia. L’attività investigativa è stata incentrata
su accertamenti di varia natura tecnica e su una mirata attività
info-investigativa svolta sul territorio, tesa a svelare il reale tenore di
vita dell’indagato e del suo nucleo familiare, per accertarne la sproporzione
con i redditi leciti dichiarati. In esito alle informative dei finanzieri, la
magistratura ha quindi disposto il sequestro, finalizzato alla confisca, del
patrimonio di natura illecita in possesso all’indagato, il cui valore è stimato
in circa 250.000 euro.
