Tre anni di carcere e il pagamento di mille euro di multa per il
parlamentare Piero Aiello, questo quanto chiesto dal pm Elio Romano. Aiello è
stato giudicato con rito abbreviato che, in caso di condanna, comporta lo
sconto di un terzo della pena. Il Pm, invece, ha ribadito la richiesta di
rinvio a giudizio davanti al Gup Giuseppe Perri, per l’avvocato Giovanni
Scaramuzzino, che ha optato per il rito ordinario. Entrambi sono accusati di
voto di scambio nell’ambito dell’operazione Perseo, aggravato, nel caso di
Scaramuzzino, dalle modalità mafiose. Per la decisione del Gup bisognerà
aspettare il 26 ottobre.
Nel corso del processo il difensore di Aiello, l'avvocato
Nunzio Raimondi, con un'articolata arringa ha chiesto l'assoluzione del suo
assistito perché il fatto non sussiste. Il difensore di Saramuzzino, l'avvocato
Francesco Siracusano, ha chiesto il proscioglimento. Nei mesi scorsi i giudici
del tribunale della libertà di Catanzaro avevano rigettato per la seconda volta
la richiesta d'arresto nei confronti di Aiello. La decisione era giunta dopo la
pronuncia della Corte di Cassazione con la quale era stata annullata con rinvio
una precedente decisione del tribunale della libertà che aveva confermato il no
all'arresto. Secondo la Dda di Catanzaro, in occasione delle elezioni regionali
del 2010, Piero Aiello, candidato per il Pdl, avrebbe incontrato i boss
dell'omonima cosca della 'ndrangheta lametina Giuseppe Giampà e Saverio
Cappello per ottenere voti. L'incontro sarebbe avvenuto nello studio
dell'avvocato Scaramuzzino. Il giudice per le indagini preliminari aveva però
ritenuto che non ci fossero elementi per accogliere la richiesta di arresto
avanzata dalla Dda di Catanzaro.